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Il Paese di
Sinopoli

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La Littorina

 

La ferrovia a scartamento ridotto
Gioia Tauro-Sinopoli- S. Procopio

La ferrovia a scartamento ridotto Gioia Tauro-Sinopoli-S.Procopio oggi no c'è più. Sono rimasti come tristi monumenti a ricordarla i ponti, le gallerie e le stazioncine senza treni e senza binari.La Calabro-Lucana fu un elemento radicato nella cultura e nel paesaggiodei paesi aspromontani. La stazione di Sinopoli è stata teatro di dolorosissime partenze degli emigranti, ma anche il luogo della gioiosa adunanza di una generazione di studenti che al mattino partivano per le scuole di Palmi. La linea Gioia Tauro - Sinopoli di appena 28 Km., fu completata nel 1928 e dai circaa 50 m. sul livello del mare di Gioia Tauro saliva dolcemente tra i boschi di ulivo verso i 502 m. sul livello del mare di Sinopoli. Furono in servizio treni veri e propri dotati di vaporiera e anche "littorina" per il solo trasporto dei passegeri. Negli anni '80 la ferrovia fu soppressa ed il servizio sostituito con autobus.Finiva così un'epoca vera e propria, se pure breve, in cui le vaporiere eranosembrate ai ragazzi di allora il mezzo della definitiva rottura dell'isolamento della nostra comunità verso il mondo.

<< Appena lasciata la stazione di Gioia Tauro e la linea di Cinque Frondi si sottopassava la ferrovia Roma-Reggio Calabria e dopo alcune decine di metri si valicava il fiume Petrace, l'antico Metauro, sopra un alto e imponente viadotto in ferro, e rapidamente fra vigneti, piante di frutta e dominando con larga e
suggestiva vista sul mare, La ferrovia a notevole altezza raggiungeva "Monte Terzo" così detto perche la tradizione vuole che Carlo III di Borbone passando per queste contrade si fosse fermato col suo cavallo sulla sommità di questo colle per mirare il meraviglioso e sconfinato panorama che abbraccia tutto l'arco del Golfo di Gioia con le Eolie in lontananza.La linea continuava a salire ed a sud si vedeva la costa e terrazze coltivate a vigneti e frutteti digradante verso il mare e la torre vedetta di Taureana, al Km 5 la prima fermata San Fantino dala Santo anacoreta vissuto nei pressi di Taureana. A questo punto la ferrovia lascia la vista sul mare e si addentrava tra un magnifico uliveto ed a sinistra appariva il mirabile scenario della Piana, ancora in salita percorreva un breve altipiano e giungeva alla stazione di Palmi, sempre animata per l'affollamento dei studenti, impiegati e professionisti che affluivano dai centri viciniori.Dalla stazione di Seminara si entrava subito in galleria, all'uscita si traversava il torrente Catena, poi la linea con larga curva si orientava verso nord, salendo sempre tra gli ulivi con a destra in alto il bosco Fiore; al Km 16 la fermata di S.Anna l'antica Decastidium dell'itinerario di Antonio Pio. La ferrovia saliva ancora, a sinistra continuava la splendida vista sulla Piana di Gioia e dopo alcune curve e brevi rettilinei si entrva nella stazione di Melicuccà dal Greco Milikokkos, paesino in bella posizione panoramica che conta circa 3000 anime nei pressi i resti della spelonca ove visse in solitudine pregando nell'età eroica dei monaci, S. Elia lo Spelota. Dalla stazione la ferrovia rasentava il paese a sinistra e poi la Grotta di S. Elia e saliva lungo la valle del Torrente Acquadivina, e dopo tre brevi gallerie e una lunga due Km., all'uscita si traversava il vallone di S. Bartolomeo con lungo viadotto in ferro e subiti si accedeva alla stazione di S. Eufemia d'Aspromonte.La linea continuava sempre a salire in mezzo ad alte colline e dopo solo tre brevi gallerie c'era la stazione terminale di Sinopoli-S.Procopio a m. 502 sul livello del mare.>>

Estratto da "Il mio bel paese" di Antonio Luppino


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